Spesso parlo con ragazzi sfiduciati dal mondo delle vendite, che hanno paura di fare i venditori o che trovano questo questo mondo poco chiaro e non capiscono che tipo di ruolo dovrebbero ricoprire o qual è l’evoluzione e la carriera di un venditore.
Perciò abbiamo deciso di creare una rubrica che ospita tutti i venditori con cui collaboro in maniera diretta.
Le interviste che faremo nascono per rispondere alle seguenti domande:
- Si può guadagnare cifre importanti o no?
- Com’è fare il lavoro del venditore?
- Come cambia la vita di chi sceglie questa professione?
- Vendere fa davvero così schifo come dicono?
- Ricoprire questo ruolo può portare grandi soddisfazioni?
Il primo venditore che intervistiamo si chiama Alessandro, con il quale lavoriamo all’incirca da otto mesi.
Alessandro non nasce come venditore ma lo diventa.
Infatti, dopo il mio ingresso nell’azienda in cui lavora abbiamo deciso di inserirlo nel team vendita… ma non vi voglio spoilerare nulla quindi iniziamo con la prima domanda per dare a lui la parola.
Ale, com’è la tua nuova vita da venditore?
Oggi ho una vita molto più ricca di prima.
All’interno dell’azienda ricoprivo un ruolo diverso da quello attuale, il mio percorso professionale è stato costellato di esperienze differenti fra loro, ognuna con le proprie caratteristiche.
Fare il venditore mi permette di tenere la mente allenata, più di quanto accade con altri lavori, perché prevede task, progetti da portare a termine e spesso in parallelo.
Devi tenere aperte contemporaneamente moltissime porte, gestire più clienti in continuazione e contemporaneamente, e questo fa sì che la tua mente sia molto attiva.
Tutto questo mi permette di crescere tantissimo, ogni giorno.
E intanto il curriculum diventa sempre più approfondito, vendita dopo vendita.
Un consiglio che vorresti dare alle persone che si affacciano al mondo della vendita?
Se volete fare questo lavoro dovete dormire almeno otto ore a notte, essere sufficientemente rilassati [ride].
È un lavoro molto stressante? Gestire i clienti è stressante?
Scherzi a parte, non è un lavoro particolarmente stressante.
Come tutti i lavori, dipende da come lo imposti, ma senza dubbio serve energia, lucidità mentale, riposo.
Inoltre, lo stress è ripagato dai risultati.
Parliamo con le persone molto più degli altri e soprattutto in modo molto più approfondito.
La relazione col cliente non è uno scambio superficiale ma profondo, non c’è solo l’aspetto commerciale ma anche umano, che arricchisce professionalmente e personalmente.
Ad ogni modo, ottimizzando e organizzando bene il lavoro puoi raggiungere dei livelli ben più alti di quello che è uno stipendio medio.
Se ti organizzi bene chiudi ad esempio dieci clienti e ti sei fatto lo stipendio… e magari il mese dopo diventano quindici, venti e così via.
E tu quanto produci al mese all’incirca?
Dai 60 agli 80.000€ di fatturato.
Per fare questo fatturato devo chiudere parecchi contratti. Perciò servono molte più skills di quelle che si pensano.
A fare questo lavoro si può guadagnare tanto ma servono grandissime capacità.
Inoltre il venditore non deve ragionare semplicemente da venditore.
Puoi spiegarci meglio questo concetto?
Sai, l’imprenditore non ha necessariamente le skills di un venditore.
L’imprenditore potrebbe essere un tecnico che a un certo punto ha aperto un’azienda.
Il venditore invece deve ragionare su diversi fronti.
Per farti un esempio: la chiusura del contratto è l’apice di tutto un lavoro fatto a monte, che talvolta può durare mesi (perché ci sono clienti da seguire per molto tempo e altri più immediati).
Molti si affacciano alla vendita come se fosse una forma di gioco d’azzardo dal risultato immediato, beh non è così.
Nulla nella vita è immediato, men che meno nella vendita. Certo ci possono essere vendite più rapide, ma si deve comunque fare un lavoro molto importante nel medio-lungo periodo.
Secondo me è utile ragionare e organizzare il lavoro in termini semestrali o annuali.
Perché è durante l’anno e le sue varie fasi che si sviluppano i fatturati.
Senti Ale, ti va di raccontarci come è cambiata la tua vita rispetto a prima? Da quando fai il venditore com’è cambiata la tua realtà anche a livello di compensi?
Beh la mia vita è sicuramente cambiata sia da un punto di vista personale che professionale.
Prima facevo un lavoro che non era legato alla vendita e, anche se avevo dei premi di produzione e bonus, non avevo le possibilità che ho ora.
Fare il venditore mi ha aperto le porte alla possibilità di guadagnare qualunque cifra.
So che detto così sembrano quelle frasi fatte motivazionali, ma nel dire che posso guadagnare cifre folli non c’è nulla di folle in realtà. È davvero così.
Là fuori ci sono dei clienti che ti aspettano; se c’è una cosa che nel mondo corre veloce sono le transizioni economiche e il movimento di denaro fa parte della nostra vita quotidiana e noi dobbiamo solo intercettare quel flusso.
Il tuo guadagno è senza limiti, i limiti possono essere fisici ma si possono abbattere.
Ale, c’è una cosa che vorresti dire a chi ci sta leggendo? Qualcosa che ti ha sbloccato o che ti ha dato più sicurezza anche nella vendita?
Le cose che mi porto a casa sono tante e lo devo al lavoro che abbiamo fatto insieme in questi mesi.
Cri, dirne solo una è difficile, lavorare con te consente di avere un rapporto molto diretto e una crescita costante, che non finirà.
Lavorare con te mi ha dato una maggiore conoscenza del cliente, padronanza della dialettica, maggior sicurezza… e non è mai successo che un tuo suggerimento applicato non avesse pagato.
Se c’è una cosa che deve fare chi vuole fare questo lavoro: avere una profonda conoscenza dell’azienda per cui lavora.
Vendere non è molto diverso rispetto a quando cerchiamo di affascinare in un rapporto personale: ci poniamo al meglio e ci riusciamo perché ci conosciamo.
Ecco, quando vendiamo il prodotto o servizio dobbiamo conoscerlo come conosciamo noi stessi.
Ale, grazie mille per questa intervista.
Speriamo con questa nuova rubrica di ispirare i giovani che vogliono fare questa professione o che si vogliono avvicinare a questo mondo.