Sono anni ormai, da quando ho lanciato la mia azienda, che ragiono su quale enorme danno abbia fatto il marketing nelle aziende degli imprenditori.

Nello specifico, il marketing in Italia ha purtroppo preso il significato di bacchetta magica.

“Non ti serve cambiare l’azienda, ti servono più clienti!”

Questo lo slogan markettaro che ha conquistato l’imprenditore italiano.

E così, vittima di questo slogan, apre le campagne e si mette in casa l’ultimo degli scappati di casa a fare il consulente marketing.

Che poi il consulente marketing non è altro uno che gioca con il tuo portafogli. Nel vero senso della parola. Per fortuna non sono tutti così ma purtroppo l’impennata in questo settore e la grande confusione di discipline che ci sono dietro una sola e unica parola ha dato vita a un CAOS senza precedente. Dove tutti, veramente TUTTI ormai, si possono definire esperti di marketing.

Quindi ti metti dentro “sto coso” che comincia a chiedere un giorno 300€, un giorno 700€ e un altro giorno 1500€.

Un giorno chiede nuovi sistemi e software per gestire funnel complicatissimi, un altro giorno gestionali e altre cazzate che dio e la madonna non hanno mai usato insieme altrimenti scendeva il giudizio universale, e un altro giorno si inventa la qualunque solo per farti spendere ALTRI soldi.

Il tutto in nome di più clienti. Perché ti racconta che più clienti = più soldi.

Solo che tu, in questa equazione non hai visto quanto dei tuoi margini si sarebbero ridotti a zero per via dei costi di acquisizione clienti. E sì, sarà basilare affermare questa cosa ma ricordo che i clienti si acquistano.

Oppure non hai visto quanti di questi “clienti” presi dal marketing non si sarebbero veramente trasformati in clienti per l’azienda, perché vi ricordo dio santissimo, che non siete nel business di vendere i libri (ve li buco sti book funnel) il libro o qualunque altro oggetto voi vendiate in forma diretta, nelle aziende che hanno bisogno della rete vendita è un acquisto “prequalifica” ovvero prequalifico il lead per portarlo poi in middle o back end.

Sta roba non solo ancora non si è capita ma ancora più grave non l’ha capita chi si professa esperto del settore.


Quindi hai questo fuggitivo in casa, che non sa cercare clienti per se stesso, non sa gestire nemmeno se stesso, e pretende di gestire l’azienda a te, attraverso il marketing.


E tu aspetti.


Perché si sa, proprio come la cicciona che va sulla bicicletta elettrica, la speranza è davvero l’ultima a morire.


Non sia mai che qualche kilo lo perdo… (e Pinocchio muto).


Lo stesso dialogo avviene nella tua testa: non sia mai che qualche cliente alla fine poi lo prendo.


E state lì, così, entrambi infognati a raccontare quanto è bello il prodotto in tutte le sponsorizzate possibili e immaginabili di meta fino a quando un giorno, ad un certo punto a forza di spendere, vi rendete conto che gli sforzi non portano poi alla fine in cassa quanto speravate. Ma anzi, la cassa comincia a mancare.


Perché fino ad oggi la verità è che nessuno si è mai preoccupato di far entrare questi soldi in azienda. Ma per davvero, non in maniera effimera.


Perché il grande trucco del marketing è spostare l’attenzione esattamente come fa una barretta proteica.


E adesso ti spiego cosa vuol dire.


Il grande trucco del marketing è dirti che la barretta proteica è fit, perché ha le proteine. Quando in realtà di FIT non ha assolutamente un cazzo se non quelle povere proteine aggiunte per poter vendere una merda del genere.


E tu stai lì che ti mangi la barretta al posto di un pasto salutare con la speranza di dimagrire e tutto quello che in realtà ottieni è ingrassare come un maiale.


Lo stesso fa il consuelnte marketing medio: monta campagne su campagne, grandissimi lanci mensili, grandissimi sforzi pubblicitari, grandissimi funnel lunghi quanto la Salerno-Reggio Calabria che servono SOLO a giustificare il grande compenso che gli devi, perché vedi, lui/lei lavora a grandissimi budget spesi, in nome di tanti lead.


Lead che per la maggior parte non sono in target e non vengono chiusi per i prodotti che ci sono in azienda (se ci sono, in casi più fortunati) che hanno veramente i margini attaccati.


E il consuelnte marketing, con la coscienza sporca ti dice: ma io i lead li ho portati, sono i venditori che non sono in grado.


Ora, caro imprenditore, come se ne esce da questo bagno di merda lungo e largo tutta la tua azienda?


L’unica soluzione VERA E CONCRETA è quella di tracciare. E lo fai attraverso il CRM.


Questo infatti è uno dei primi interventi che solitamente faccio nelle aziende dove vado perché le opinioni stanno come la merda sta alla mosca. Cioè solitamente vanno d’accordo solo con chi non capisce un cazzo di come si fa azienda.


Per questo dico sempre che l’obiettivo non è avere opinioni ma fatti.


E i fatti portano all’attenzione il lavoro che c’è da fare.


Quale è il problema? Che solitamente quando trovo nell’azienda un consuelnte marketing esterno, comincia ad avere paura di questo lavoro così ben fatto e tracciato perché si scopre la grande TRUFFA.


La truffa per la quale io ti monto su un castello di roba ma questo castello rispetto agli sforzi e ai costi non viene su ma anzi, va ancora e sempre più giù.


Fino a quando l’azienda non viene prosciugata.


E se non c’è un direttore vendita a cui dare la colpa? Di chi è la colpa?


Dei venditori, del prodotto, del budget che è poco.


Ed è un ripetersi continuo di queste scenate abominevoli di avvoltoi su carne fresca.


Perciò il lavoro che faccio da anni con DVA è quello di cercare di azzerare il conflitto tra questi due reparti che fino ad oggi, nella visione comune e sbagliata, sono sempre stati visti separati.


L’azienda però è un unico ecosistema, come posso vederla a compartimenti stagni e non come un unico sistema che lavora per un grande obiettivo?


Se dovessi metterla in parallelo all’essere umano, capirei immediatamente che questa è una cazzata. Perché se il cuore non lavorasse in accordo con tutti gli altri organi non ci sarebbe assolutamente nulla di cui parlare.


Ecco, questo è esattamente quello che avviene nella tua azienda: tutti gli organi che la compongono non sono in accordo e non perché ci sono visioni diversi o incapacità caratteriali.


Ma perché l’azienda NON È strutturata vendita first.


Vendita first vuol dire che i numeri hanno ragione, non le persone, non le opinioni.


E solo i numeri possono essere tracciati e dettare la via. Non i numeri del fatturato.


I numeri di tutto il reparto vendita marketing.

– Quanti lead arrivano

– Quanti lead sono in target

– Quanti ne stiamo perdendo e perché

– Quanti ne stiamo vincendo e perché

– Quante sono le trattative messe in piedi


Poi dopo arriva il fatturato generato, quello incassato e come migliorare le percentuali di conversioni.


Poi dopo arriva l’obiettivo di budget e come arriviamo a conquistare fette di mercato.


Ma non è pensabile correre una maratona con un polmone che mi viene contro, perché io per vincerla ho bisogno di entrambi i polmoni.


Ecco, la grande illusione del marketing è proprio tutta qui:
 pensare di non dover cambiare assolutamente nulla della propria azienda, pensare di non dover tracciare cosa veramente succede, pensare che tutto quello che fanno le persone lo fanno in buon fede e mazzata finale, pensare di non aver bisogno di nessuno che vende e parla con i clienti e potenziali clienti.


Perché l’associazione logica che di solito è anche quella che te la mette in culo è: più pubblicità + clienti, più clienti + soldi.


Per questo esplicito motivo ho deciso di diichiarare ufficialmente guerra aperta al marketing TRUFFA.


Ai truffatori del marketing: ovvero tutta una serie di consulenti scappati di casa che si improvvisano esperti di business e non lo sono.


E per farlo inauguro questa nuova guerra con un evento.


Che si terrà a Lugano il 15-16 dicembre. Uno di questi due giorni è anche il mio compleanno ma il regalo lo faccio io a voi.


Perché sono veramente esausta.


Esausta di vedervi in balia di questi poveretti che per campare si attaccano alle vostre s-palle e succhiano.


Succhiano soldi come non ci fosse un domani e nascondono le magagne sotto il tappeto.


Non è un caso che la maggior parte di questi infatti non riesce a lavorare con altre persone. Almeno che non stanno zitte tutto il tempo e si fanno piccole piccole perché costrette a proteggere uno stipendio.


Ora, di cosa parleremo in questo evento?

  • Di come smettere di stare in balia del consulente marketing di turno
  • Di come imparare a mettere in collegamento i reparti principali dell’azienda
  • Di come riuscire quindi a installare nella maniera corretta una rete vendita cominciando a tracciare anche i peli del culo, in maniera che sapete per davvero dove investire e dove no. Non solo in termini economici ma anche e sopratutto in termini di risorse
  • Di come creare un piano vendita che produce i margini che servono per fare veramente utili che ti permetteranno di pagarti come imprenditore e non come dipendente della tua azienda e reinvestire in azienda

L’evento si terrà a Lugano, lo facciamo in una bellissima location esclusiva e sarà un’evento fuori dal normale.

Io vengo dal mondo della formazione fatta a evento e per questo motivo vi dico che non sarà il classico evento.

Ognuno di voi sarà protagonista insieme a me. Infatti chi mi conosce sa che io non amo il palco.

Ma non lo amo perché il lavoro non si fa da un cazzo di palcoscenico.

Il lavoro si fa parlando con le persone e mettendosi insieme a lavorare, gomito a gomito, fianco a fianco.

Chi verrà in evento avrà quindi la possibilità di vivere da vicino l’esperienza dell’AFFIANCAMENTO e vedere come lavoriamo da vicino con le nostre aziende clienti.

ATTENZIONE:
 consapevole del fatto che lavoro nella nicchia della nicchia, ho prenotato una sala con SOLO 50 posti. Da questa mattina sono partiti già una decina di biglietti, il che vuol dire che siamo a 40 posti disponibili.

Perciò non cincischiare e procedi immediatamente a prenotare il tuo posto.