Non solo i competitor.

Ora ci si mette anche l’IA a farti concorrenza, a mettere pressione e generare incertezza. 

Perché la domanda sorge spontanea.

Quando si parla di tecnologia e del suo avanzare rapidamente ti chiedi quand’è che l’intelligenza artificiale prenderà il tuo posto.

Soprattutto nel mondo del marketing, già da qualche tempo si vocifera che i venditori e i copywriter non servono più a niente. 

Quindi è questione di giorni, ore o minuti contati, giusto? 

È così che verrai rimpiazzato dall’IA e tutti gli sforzi saranno stati vani.

Ma la situazione è veramente questa? 

Se è vero che l’avanzamento delle tecnologie è sempre più veloce, è altrettanto giusto dire che l’intelligenza artificiale non può in alcun modo sostituire al 100% la relazione umana. 

E lo ripeto: l’intelligenza artificiale non può in alcun modo sostituire al 100% gli esseri umani. 

Prima di spiegare perché voglio fare una premessa. 

Andiamo per un momento a paragonare il copywriting con la vendita: il copy vende uno a tanti, la vendita invece vende uno a uno.

Ed è proprio durante la vendita 1:1 che ci sono delle sfumature da osservare nel dettaglio. 

Ancor piú che con il copy.

Ad esempio. 

Parli con una persona che prova delle emozioni, devi seguire un determinato dialogo mentale per smuovere dei blocchi o stimolare il pain. 

Devi quindi avere conoscenza della psicologia umana. 

Lo stesso vale quando scrivi in copy.

Mi dici ora come potrebbe un robot sostituire tutto questo? 

E intendo anche l’intelligenza artificiale più sofisticata e all’avanguardia. 

Dai, ma ti immagini un computer che fa formazione al tuo posto? Che emoziona i clienti nello stesso modo in cui riesci tu, i tuoi venditori o i tuoi copywriter? 

Non so te, ma io non ce la vedo un’intelligenza artificiale che parla da mattina a sera, spiega come si crea da zero una trattativa, come si vende, quali sono le personalità umane, come gestire  le emozioni… 

Questi, ad esempio, sono solo alcuni degli argomenti che tratto nelle giornate di formazione. 

Lo so che hai paura, ansia e ti sei fatto un mazzo tanto per arrivare dove sei. 

Ci credo che nessuno vuole essere rimpiazzato da un sistema informatico. Lo capisco. 

Ma siamo in Italia, e anche se è un paese dove è più difficile essere imprenditore rispetto ad altri stati, la buona notizia è che per ora (e per almeno altri 5/6 anni) i programmi informatici sono sviluppati principalmente in inglese.

Che vuol dire? 

Significa che hai molti anni da usare a tuo vantaggio per crescere sul mercato.

C’è una bella differenza tra l’inglese e l’italiano.

L’intelligenza artificiale in inglese è un conto; l’intelligenza artificiale in italiano è un altro.

Devi ricordare che abbiamo una lingua molto più complessa, meno cercata e approfondita da chi nutre i materiali di marketing dell’IA.

Infatti non viene nutrita di milioni e milioni di materiali super efficaci in italiano.

Per questo puoi metterti l’anima in pace, fare un sospiro di sollievo.

Ma di certo non puoi fermarti e restare a guardare il mondo che si evolve e subisce cambiamenti.

Non puoi subire a tua volta, capisci? 

Questo è il momento giusto per lavorare sodo e accelerare la TUA crescita. 

Devi agire, metterti sotto a studiare, formare i tuoi collaboratori, formare te stesso, se sei un venditore devi diventare un esperto delle relazioni umane.

Questo è il tuo momento, di investire nel tuo progetto, nella tua azienda e devi diventare il numero 1 nel fare impresa.

Come? 

Domanda da un milione di dollari. O da un milione di euro, quelli che fatturano (e ti ho detto una delle cifre più basse) le aziende con cui collaboro.

Non penso tu voglia restare indietro e guardare gli altri fare soldi e godersi la vita mentre tu ti mangi le mani, pensi all’intelligenza artificiale ed altre fobie imprenditoriali.

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